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La connessione tra emozioni e postura: introduzione alla lettura corporea

La connessione tra emozioni e postura: introduzione alla lettura corporea

La connessione tra emozioni e postura: introduzione alla lettura corporea 2560 1707 Alessia Cozzi
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Comprendere il linguaggio del corpo

Il corpo parla, anche quando non pronunciamo una parola.
Ogni tensione, gesto o modo di stare in piedi racconta qualcosa del nostro vissuto emotivo. La postura non è solo una questione di muscoli o ossa: è il risultato di come ci sentiamo, cosa abbiamo vissuto e quale parte di noi stiamo proteggendo o mostrando al mondo.

Nella psicologia corporea e nella bioenergetica, si considera il corpo come la memoria vivente delle esperienze emotive.
Un corpo contratto racconta spesso di difese e paura; un corpo chiuso, di dolore o vergogna; un corpo teso e “spinto in avanti”, di controllo e bisogno di tenere tutto sotto controllo.
Imparare a leggere questi segnali significa ascoltare il linguaggio delle emozioni incarnate.

Leggi fino in fondo e prova il mini-esercizio proposto.

Emozioni e postura: un dialogo continuo

Le emozioni non si fermano nella mente. Ogni emozione ha un suo corrispettivo fisiologico e posturale:

  • Rabbia: attiva i muscoli del torace e delle braccia, spinge in avanti, pronta all’azione o alla difesa.
  • Paura: fa arretrare, irrigidisce le spalle, aumenta la tensione nel collo e nei muscoli lombari.
  • Tristezza: tende a chiudere il petto e a incurvare le spalle, come a proteggere il cuore.
  • Ansia: si manifesta con respirazione alta e veloce, contrazioni addominali e sguardo iper-vigile.
  • Gioia e apertura: rilasciano tensioni, aprono il torace e rendono più fluido il movimento.

Osservare la propria postura non serve a giudicarsi, ma a capire dove l’emozione si è “fermata”.
Il corpo non mente: se impariamo ad ascoltarlo, ci offre una mappa precisa del nostro stato interiore.

Dalla teoria polivagale alla consapevolezza corporea

La teoria polivagale spiega come il nostro sistema nervoso autonomo regoli costantemente le risposte corporee di sicurezza o allarme.
Quando percepiamo un pericolo (anche solo emotivo), il corpo reagisce: cambia il tono muscolare, il respiro si accorcia, lo sguardo si irrigidisce.
Questi segnali diventano nel tempo abitudini posturali, veri e propri “pattern” che riflettono il nostro modo di stare al mondo.

La consapevolezza corporea aiuta a riconoscere questi schemi e a ritrovare equilibrio:

  • respirare più profondamente;
  • sentire il contatto con il terreno;
  • notare come cambia la postura quando ci rilassiamo o ci sentiamo accolti.

Piccoli gesti, ma capaci di riattivare la sensazione di sicurezza e presenza nel corpo.

Il corpo come specchio della storia personale

La postura si costruisce nel tempo, come risposta alle esperienze.
Una persona cresciuta in un contesto giudicante, ad esempio, può sviluppare un atteggiamento di chiusura delle spalle per proteggersi dal giudizio.
Chi ha dovuto “farsi carico” troppo presto può mostrare rigidità nella schiena e nel petto, come se portasse un peso invisibile.

Nell’approccio bioenergetico, il lavoro corporeo mira a sciogliere le tensioni croniche e restituire libertà di movimento alle emozioni.
Quando il corpo si libera, anche la mente trova nuove possibilità di pensiero, contatto e autenticità.

Mini-esercizio di consapevolezza corporea

🕯️ Durata: 2 minuti — nessuna attrezzatura, solo presenza.

  1. Mettiti in piedi, con i piedi ben appoggiati a terra.
  2. Chiudi gli occhi e porta l’attenzione al tuo respiro, senza cambiarlo.
  3. Nota dove senti tensione: collo, spalle, torace, ventre, gambe?
  4. Inspira immaginando di creare spazio in quella zona. Espira lasciando andare.
  5. Apri lentamente gli occhi e osserva come cambia la tua postura.
    Ti senti più stabile? Più aperto?

Questo semplice esercizio è un primo passo per ricollegarti al corpo come strumento di ascolto emotivo.
Più lo pratichi, più il corpo ti parlerà con chiarezza.

Conclusione

Le emozioni modellano il corpo, e il corpo modella le emozioni.
Ritrovare una postura più aperta, naturale e radicata non è solo una questione estetica: è un segno di integrazione tra mente, cuore e corpo.
Coltivare questa consapevolezza ti permette di riconoscere i messaggi silenziosi del tuo sistema nervoso e di trasformarli in risorse di presenza e autenticità.

Se vuoi approfondire il tema della consapevolezza corporea e delle ferite emotive, continua a seguire il blog.

Alessia Cozzi

Psicologa e Psicoterapeuta ad orientamento umanistico e bioenergetico. Da oltre 15 anni accompagno le persone a ritrovare equilibrio, fiducia e benessere emotivo integrando dialogo e lavori di consapevolezza corporea.

Scritto da : Alessia Cozzi