Percorso Psicoterapia Pistoia
Gestire le emozioni: ansia, stress, paura, rabbia…
“Siamo fatti della stessa sostanza di cui sono fatti i sogni”
Questo ci insegna Shakespeare, mentre Walt Disney ci ricorda che i sogni sono desideri. Alla fine, possiamo dire che, in fondo ai sogni e ai desideri di cui siamo fatti, abitano le nostre emozioni.
Abbiamo bisogno di emozionarci e abbiamo bisogno di parole per raccontarlo e per raccontarci cosa stiamo sentendo.
Fate un piccolo esperimento: provate a sostituire il verbo “sento” con “penso”. Fatto?
Bene. Ora valutate se, nonostante il cambio di verbo, la frase è ancora di senso compiuto. Se la risposta è sì significa che non avete espresso davvero un’emozione, ma un pensiero.
Il più delle volte facciamo proprio questo, esprimiamo pensieri.
Abbiamo bisogno di alfabetizzazione emotiva, di virgole, punti, lettere maiuscole; per parlare, in primis a noi stessi, di cosa si muove dentro di noi. Di cosa c’è e non vogliamo vedere. Di quello che c’è stato, che ci inchioda al passato e ci impedisce di volare. Di come ci difendiamo pensando di vivere e di come non viviamo temendo di emozionarci.
Lasciare le nostre paure dopo averle conosciute, conviverci senza farci legare. Gioire e sorprenderci. Arrabbiarci e saper trasformare la rabbia in energia. Spaventarci e scoprire nel cuore in gola e nello stomaco chiuso che siamo vivi e che questa è un’ottima notizia per iniziare a spaventarci di meno.
Le emozioni hanno un ruolo fondamentale nel determinare le decisioni e le idee. Quando, però, ci ritroviamo a vivere disconnessi dal sentire, con emozioni represse o somatizzate nel corpo, quando, semplicemente, non sappiamo cosa sentiamo, siamo come naviganti della vita senza bussola e persino senza timone.
Le emozioni sono avvenimenti corporei che in generale sfociano in un’azione. Solo stando a contatto a sufficienza con l’emozione nel corpo, possiamo essere in grado di far fronte alla vita. Coloro che non sanno cosa sentono, non sanno che cosa vogliono e non sanno agire.
Difenderci dalle emozioni
La nostra capacità di stare con le emozioni si è plasmata nel tempo anche in relazione alle abilità emotive di chi stava con noi e dell’ambiente di riferimento.
Se, ad esempio, abbiamo imparato che esprimere le nostre emozioni può essere disdicevole o addirittura pericoloso, ecco che nel presente svilupperemo ansia e il nostro corpo reagirà in modo tale da evitare il presunto pericolo.
Difenderci dalle emozioni può esserci stato utile in un momento della nostra storia passata, ma nel presente ci impedisce solamente di diventare quello che desideriamo e i cui semi già possediamo al nostro interno.
Le emozioni universalmente riconosciute dagli studiosi sono sei: gioia, tristezza, paura, rabbia, sorpresa e disgusto. A queste, successivamente, è stato aggiunto il disprezzo.
Esistono, in aggiunta, le cosiddette “emozioni sociali”: colpa e vergogna e quelle sensazioni di vuoto, di blocco o di freddo che vengono denominate “emozioni senso-motorie o di stato”.
Gioia
Tristezza
Paura
Rabbia
Sorpresa
Disgusto